lunedì 10 gennaio 2011

I PRINCIPI DEL CONIGLIETTO DI VELLUTO

""Che cosa vuol dire VERO?", gli chiese un giorno il Coniglietto mentre erano sdraiti l'uno accanto all'altro vicino al caminetto, prima che Nana arrivasse a riordinare la stanza. "Significa avere dei meccanismi che ti ronzano dentro e una chiavetta per caricarti?"
"Il tuo essere Vero non dipende da come sei fatto", rispose il Cavallino di cuoio. "E' qualcosa che ti succede. Quando un bambino ti vuole bene per molto, molto tempo e tu se per lui non solo qualcosa con cui giocare, ma qualcuno a cui volere VERAMENTE bene, allora diventi Vero."
"Fa male?", chiese il Coniglietto.
"Avolte", rispose il Cavallino di cuoio, poichè diceva sempre la verità. "Ma quando sei Vero non t'importa di provare dolore".
"Succede all'inprovviso, come quando ti caricano, o poco alla volta?", domandò ancora.
"Non succede di colpo", disse il Cavallino di cuoio. "Ci vuole molto tempo per diventare Veri, per questo non capita spesso a quelli che si rompono facilmente o hanno degli spigoli taglienti o vanno maneggiati con cura. Di solito, prima di diventare Vero, avrai perso quasi tutto il pelo a furia di carezze, ti si saranno staccati gli occhi, le giunture non ti funzioneranno più e sarai bello malconcio. Ma di questo non ti importerà niente, perchè quando sei Vero non puoi essere brutto, se non per quelli che non capiscono".

Li in cucina fui pervasa all'improvviso dall'emozione e dalla compassione. Mi resi conto che il Coniglietto e il Cavallino di cuoio stavano parlando della differenza fra la bellezza superficiale e quella interiore, Vera, di cui tutti siamo dotati in quanto esseri umani unici. Stavano dicendo che in una vita ben vissuta, in cui siamo fedeli a noi stessi, tutte le lotte e gli ostacoli non fanno che renderci più Veri e amabili. Gli altri riescono a vedere questa qualità in noi e ci fanno diventare ancor più Veri con il loro amore e le loro attenzioni. ........
......... In soggiorno Elizabeth ed Amy interrupero la lettura e guardarono i loro orsachiotti. A Ted, quello di Elisabeth, mancava un occhio, mentre la pelliccia bianca di quello di Amy era diventata grigia e il naso di filo rosa si era un pò logorato. I due animali erano stati talmente amati e in maniera così profonda, che le bambine furo d'accordo nel dire che dovevano essere Veri. Ciò che per le mie figlie era del tutto ovvio, il fatto di non aver bisogno di essere perfetti per essere degni di amore, fu per me una rivelazione."

Il Coniglietto di Velluto è un libro che mi è stato regalato l'anno scorso a Natale e che in questi giorni sto leggendo. Ho voluto condividere con voi questo estratto dai Principi del Coniglietto di Velluto perchè mi ha fatto pensare e spero sia uno spunto di riflessione anche per voi. Credo che accettarsi ed essere se stessi, quindi Veri, tutti i giorni della nostra vita non sia così scontato. Spesso ci facciamo coinvolgere dalla società e dal volere delle persone che ci stanno accanto dimenticandoci chi siamo e cosa vogliamo!
Farò tesoro di questa riflessione per non farmi più travolgere dalla vita quotidiana dimenticando chi sono e cosa voglio!

Nessun commento:

Posta un commento