domenica 3 aprile 2011

Dolce Dormire........

Negli ultimi mesi le mie notti sono alquanto tormentate. Un tempo lo erano per il mio irrefrenabile desiderio di dipingere o di leggere nel silenzio dell’oscurità. Ora lo sono per i continui risvegli di Caterina, la mia secondogenita di sei mesi. A volte riesco anche a dormire due ore di seguito, magari accartocciata sul bordo del letto, ma il resto della notte è una totale disperazione. Caterina si sveglia, piange, si agita……vuole la tetta, quindi si calma, si riaddormenta e dorme altri cinquanta minuti. Poi si risveglia e via così fino all’alba.

Inizialmente dormiva nella culla accanto a me, poi in cameretta con Anna. Aveva dei buoni orari, cioè accettabili per i primi mesi. Poi, a partire dal quarto mese, i suoi ritmi sono andati in tilt.

Provo quindi la tecnica del lettone, ma le cose non cambiano, anzi peggiorano, perché Anna, spinta da sentimenti di gelosia, s’intrufola sotto le coperte nel cuore della notte, mentre Caterina continua a svegliarsi . Risultato: il papà passa dal lettone al divano, dal divano al lettino, la mamma dal lettone alla passeggiata in salotto a cantare le ninnananne. Insomma un vero disastro!!!

Con Anna avevo applicato il metodo di “Fate la nanna”. Dopo quattro sere di pianti logoranti Anna aveva imparato ad addormentarsi da sola e a dormire tutta la notte. Ma il metodo non resiste ai viaggi o ai periodi di malattia. E’ necessario ripeterlo e così ho abbandonato questa tecnica che a lungo andare risultava inefficace con Anna. Dico con Anna perché se parli con alcuni genitori, questi ti dicono che funziona benissimo e che i loro bambini non mettono mai piede nel loro lettone. Beh questo di non mettere mai piede nel lettone di mamma e papà lo trovo davvero triste. Ricordo benissimo quando io e le mie sorelle, da piccole, dormivamo con mamma e papà o con la nonna. Momenti indimenticabili, di grande tenerezza.

Alla fine con Anna sono riuscita a trovare un compromesso. Leggiamo delle storie, una poesia nel lettone, si addormenta con la mia mano e poi papà la porta nella sua cameretta. Prima che nascesse Caterina, non si muoveva dal suo letto. Ora, è chiaro, si fa qualche giretto notturno. La capisco perfettamente e l’accolgo con tranquillità!

Ci sono dunque due modi di pensare completamente opposti per quanto riguarda la nanna dei bambini. Quello che accoglie il co-sleeping e quello che lo rifiuta drasticamente.

Giorgia Cozza riporta nel suo libro “Bebè a costo zero” un meraviglioso passaggio di due pediatre e responsabili del Gruppo di Studio sui Disturbi del Sonno dell’ACP Puglia e Basilicata Annamaria Moschetti e Tortorella: durante dell’ansia da separazione (otto mesi-tre anni) la risposta “sensibile” della madre al pianto del bambino gli consente di sperimentare che può fidarsi di lei e questo è alla base dello sviluppo del senso di sicurezza interiore. Inoltre il passare rapidamente e facilmente dal pianto e dall’agitazione alla quiete, grazie all’aiuto della madre, diviene nel tempo una capacità propria del bambino, che diventa a mano a mano sempre più capace di calmarsi e anche di addormentarsi da solo. Il bambino diventa autonomo solo dopo aver sperimentato un periodo di efficace dipendenza

Sono in molti (tra pedagoghi, insegnanti, pediatri) a sostenere invece che dormire nel lettone sia dannoso per il piccino. Si teme che non ne potrà più fare a meno, che cresca poco autonomo. Quando dico ad alcuni amici che metto Caterina nel lettone, vengo assalita dalla loro disapprovazione.

Ma se guardo i figli dei miei amici, i miei nipoti, le mie bimbe, mi accorgo che la sicurezza, la serenità o meno dei bambini dipende da molti fattori: dal tipo di genitore che si ritrovano, dalle esperienze, dai luoghi, dalle persone che vivono e non solo dal letto in cui dormono.

Insomma, al momento non sono in grado di capire quale sia il metodo più giusto, quello più educativo. Con grande sincerità, spero solo che prima o poi riusciremo a dormire tranquille senza troppe interruzioni. O nella culla o tra le mie braccia, auguro alla mia pargoletta di trovare al più presto il piacere di fare tanta nanna.

Nessun commento:

Posta un commento