martedì 19 aprile 2011

A piedi nudi nel parco












A piedi nudi nel parco, film del 1967 diretto da gene Saks, estratto dall'omonima commedia teatrale di Neil Simon, con gli indimenticabili Robert Redford e Jane Fonda nelle vesti di una coppia di neosposi che, dopo aver trascorso sei giorni di infuocata luna di miele chiusi in una stanza dell'hotel Plaza, si trasferiscono nella loro prima casa, un piccolo e spoglio appartamento al quinto piano di un vecchio palazzo senza ascensore del GreenwichVillage. Ben presto però emergono le loro differenze caratteriali che mettono a dura prova la loro vita matrimoniale: Paul è serio, contegnoso, prudente, Corie è vitale, appassionata, romantica; tanto l'uno è prevedibile e convenzionale quanto l'altra è imprevedibile e spudorata.


Mi è venuta in mente questa commedia sentimentale, tra l'altro molto divertente, quando nelle settimane scorse il sole e le elevate temperature ci avevano inaspettatamente regalato un assaggio d'estate. Il desiderio di togliersi le scarpe e correre a piedi nudi sull'erba era irresistibile.... I bambini sono estremamente spontanei in questo, alcuni proprio non le tollerano le calzature e si trovano a loro agio solo se le piante dei loro piedini possano stare nudi, toccare l'erba, i sassi, la sabbia... Come se volessero sentire la terra, direttamente, senza filtri...


Sulle sensazioni che può restituire loro quel contatto, vi cito qui sotto un brano tratto dal libro Donne che corrono coi lupi, di Clarissa Pinkola Estés:


"Nel lessico simbolico della psiche, il simbolo della Vecchia è una delle personificazioni archetipe più diffuse al mondo. Nel Sudest l'archetipo della vecchia può essere anche appreso come la Que Sabe, Colei che sa. Per la prima volta compresi La Que sabe quando vivevo sulle montagne del sangr de Cristo, nel Nuovo Messico, sotto il cuore del lobo Peak. Una vecchia strega dei Ranchos mi disse che La Que Sabe sapeva tutto sulle donne, le aveva create da una piega sulla pinata del suo piede divino. Ecco perchè le donne sono cretaure che sanno; sono fatte in essenza della pelle della pianta del piede, che sente tutto. Quest'idea della pelle del piede sensibile suonava vera, perchè una donna acculturata della tribù Kichè mi disse una volta che aveva inodssato il primo paio di scarpe a vent'anni, e ancora non si era abituata a camminare con los ojoos vendados, con i paraocchi ai piedi".


Al di là del riferimento al femminile, penso che dove possibile e non vi siano seri pericoli sia davvero bello lasciare ai bimbi la libertà di stare a piedi scalzi, di correre a piedi nudi sull'erba, se lo desiderano...E' la loro parte selvaggia, istintuale, che va preservata...


E noi? Quand'è stata l'ultima volta che abbiamo corso liberi?

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