lunedì 13 dicembre 2010

E' sempre complicato essere piccoli

Vorrei riprendere il filo di Maira, sui piccoli...
Questo è un vecchio ritaglio di giornale, un articolo apparso sul corriere della Sera, nelle pagine della cultura. Non chiedetemi la data perchè ho dimenticato di trascriverla, comunque penso che sia dell'estate scorsa. Si parla di un festival letterario a Pietrasanta (Lucca), dove era ospite lo scrittore israeliano David Grossman, che all'epoca stava lavorando ad un libro per bambini. Intervistato, dice:


"E' sempre complicato essere piccoli. Quando cresciamo poi ci dimentichiamo e idealizziamo l'infanzia, i colori diventano sfocati e non ricordiamo più quanto sia difficile capire ciò che ci sta intorno, decodificare i linguaggi della famiglia, della società, combattere con il propio corpo che ancora non si controlla". Grssman ricorda bene la sua, di infanzia: "Mi sembrava di avere un vulcano dentro di me, ma non avevo le parole per raccontarlo. Mi ricordo che, una volta, andai aprendere i miei figli all'asilo e un bambino aveva inventato una parola per definire la bambina che gli piaceva e racchiudere tutto quello che provava per lei. Shakespeare ci avrebbe scritto una tragedia, lui con una sola parola inventata diceva tutto." Però ci sono differenze tra i bambini di ieri e quelli di oggi.

"Quando quelli della mia generazione erano piccoli c'era più ordine, c'era un'idea più precisa dell'autorità in tutti i campi, oggi sembra che anche i bambini capiscano che non c'è più un centro, a nessun livello, nella famiglia, nella società, negli Stati. Sospettano, forse più di quanto noi pensiamo, di essere dei bambini persi". Per loro, Grossman pensa sia più importante che mai leggere e ascoltare storie insieme ai genitori. Un modo per mettere ordine al caos, per dare senso a ciò che non ce l'ha. "Attraverso ilracconto il bambino esterna i suoi sentimenti, anche più nestremi, in modo controllato, collauda i confini della prorpia personalità. A volte ci dimentichiamo la fatica di essere bambini, diamo tutto per scontato, mentre per loro niente è scontato, nemmeno che, dopo il buio della notte, tornerà il sole".

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