giovedì 19 maggio 2011

Colibrì

Sono passate alcune settimane, però continuava a girarmi in testa la storiella che ci ha raccontato il Dott. Giacomo Toffol, la sera del 29 aprile, quando ci siamo salutati. Ci stavamo complimentando con lui per il suo intervento, efficace, illuminante, ricco di informazioni e spunti pratici. In particolare io mi dolevo del fatto che l’uditorio fosse alla fin fine piuttosto scarno. Lui, da gran signore, ci ha ringraziate dell’invito, dicendo (spero non solo per cortesia nei nostri confronti) che per essere un piccolo paese, per la particolarità del tema affrontato, venti persone erano in fin dei conti un bel numero. Aggiungeva di essere abituato a numeri anche più bassi. Beh, forse aveva ragione, tutto è in fondo relativo.

Ma la consolazione più grande è stata, come dicevo sopra, la storiella che ci ha raccontato accomiatandosi.

La sapete quella del colibrì?, ci fa, mentre si sistema la tracolla del portatile sulla spalla.

Beh, veramente no…

Allora, con gli occhi sorridenti, attacca:

Nella savana era scoppiato un incendio e tutti gli animali si sono messi a correre per mettersi in salvo. Il leone, le zebre, gli elefanti, tutti corrono nella stessa direzione, allontanandosi dalle fiamme che stanno ormai divampando e distruggendo tutto ciò che incontrano sulla loro strada. Ad un certo punto il leone vede un piccolo colibrì che gli viene incontro: sta volando nella direzione opposta a tutti gli altri. Gli chiede: "Perché stai andando da quella parte? Non vedi che sta arrivando l’incendio?" E il piccolo colibrì gli risponde: "Vedi cosa ho qui nel mio becco, io porto la mia goccia d’acqua".

Nei momenti di frustrazione, quando ci lasciamo prendere dallo sconforto, dal pensiero che quanto facciamo, mossi dalla passione, dalle nostre più profonde convinzioni, sia inutile o lasci ben poca traccia, può essere bello ricordare questa storiella e immaginare di essere come quel colibrì…
Perché, come recita un antico detto cinese, che ho letto nel libro Bebè a costo zero della nostra amica Giorgia,

Molte piccole cose,

fatte da molta piccola gente,

in molti piccoli luoghi,

possono cambiare la faccia della terra.

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