lunedì 16 maggio 2011

INTERVISTA A GIORGIA COZZA

La visita di Giorgia Cozza, ospite a Santa Lucia di Piave sabato 7 maggio, è stata un'occasione arricchente per molti che l'anno conosciuta e ascoltata. Purtroppo non si è potuta fermare molto ed è ripartita per quel di Sondrio la domencia mattina. Tuttavia tante sono le domande che avremmo voluto farle..ma non c'è stato il tempo. Abbiamo pensato perciò di comporre una breve intervista on line per conoscerla un po' di più. Chi desiderasse mettersi in contatto con lei, lo può senz'altro fare, saremo ben liete di darvi il suo indirizzo di posta elettronica.

Buona lettura allora!


1) Giorgia, innanzitutto grazie per aver accolto con entusiasmo il nostro invito a parteciapre come relatrice ai "Per...corsi per genitori 2011" di Santa Lucia di Piave. Avremmo ancora alcune curiosità e ci piacerebbe che tu rispondessi ad alcune domande. Innanzitutto vorremmo chiederti quando ti sei avvicinata alla professione di giornalista/scrittrice.

Allora... è successo per caso. Con la mia laurea in lettere, desideravo insegnare. Italiano, latino, storia, le materie che amavo. Poi, però, conclusi gli studi ho fatto un po' di tutto - baby sitter, cameriera, barista, ecc. - tra le varie occupazioni "temporanee", c'è stata quella giornalistica presso la redazione di un giornale locale. Ho iniziato per caso, appunto. Con lo stesso spirito con cui mi ero dedicata ad altro. Poi è diventata un'occupazione fissa (a parte qualche supplenza ho abbandonato l'idea dell'insegnamento) e dopo tanti anni, sono ancora qui che scrivo...

2) Quando e perchè hai deciso di dedicarti alle tematiche materno infantili?

Correva l'anno 2005. La mia terza bambina era nata da pochi mesi quando ho inviato il mio curriculum a una rivista del settore materno-infantile. Non l'avevo detto a nessuno, perchè non pensavo mi chiamassero. E invece è andata bene e da allora collaboro stabilmente con varie riviste per future e neomamme. Un lavoro bellissimo, perchè mi dà modo di approfondire argomenti che mi interessano (l'universo della maternità e dell'infanzia... è molto bello scrivere di questi temi!) e di conoscere tantissime mamme.

3) Cosa ti ha spinto a scrivere Bebè a costo zero?

La proposta è arrivata dalla casa editrice. Mi sono presa due giorni per pensarci, perchè non mi sentivo "ferrata" a proposito di consumo critico, pubblicità ingannevole, strategie di marketing delle aziende di prodotti per l'infanzia.
Io avevo sempre scritto di altro, di bambini, di mamme, di bisogni del neonato... E così ho deciso di partire da lì. E' stata una bella occasione per imparare qualcosa di nuovo e per sfruttare quanto avevo già avevo imparato intervistando tanti esperti del settore (pediatri, ostetriche, psicologi, consulenti in allattamento) e tanti genitori. Nelle pagine di Bebè a costo zero il punto di partenza sono sempre i bambini e il loro benessere. Il consumo critico, il risparmio e le scelte eco-sostenibili vengono di conseguenza. In fondo i bimbi nascono con pochi fondamentali bisogni. Se la risposta a questi bisogni non ha il cartellino del prezzo e non inquina il Pianeta, be'... meglio, no?

4) Giorgia, tu hai tre figli: come riesci a conciliare lavoro e gestione della tua numerosa famiglia?

Quando è nato il mio primo bimbo lavoravo nella redazione di un giornale di cronaca locale, con tutti gli impegni e gli orari di una redazione di cronaca... Ho chiesto il telelavoro e ho iniziato l'avventura del lavoro da casa. I miei bambini sono cresciuti con una mamma che lavora in casa, sanno che quando hanno bisogno io ci sono, ma sanno anche che quando sono al computer o al telefono sto lavorando. Il fatto che siano in tre è di grande aiuto, giocano tra loro per ore, si aiutano anche, sicuramente sono un punto di riferimento importante l'uno per l'altra. Penso alla più piccola, lei preferisce di gran lunga giocare con i suoi fratelli... Mi invita a giocare solo quando loro non ci sono! No, ora esagero, ma diciamo che per me non è stato troppo difficile conciliare lavoro e famiglia. E quello che non riesci a fare di giorno, lo recuperi di notte (sonno permettendo :))

5) Un'ultima domanda: come vedi il ruolo del papà oggi?

Non ti dico niente di nuovo se sottolineo il fatto che con la scomparsa della famiglia allargata e della rete di sostegno che un tempo era garantita dalle donne della famiglia e del vicinato, il papà è diventato una figura molto molto importante. In quanto babbo è sempre stato importante, certo. Ma ora è, spesso, l'unico sostegno per la neomamma. Siamo chiusi nei nostri appartamenti, non sempre le famiglie d'origine sono vicine, la famiglia è tutta lì: la coppia e il bambino. La mamma contiene e accudisce il bimbo che è nato, il papà accudisce e contiene la mamma. Se non succede, i primi tempi successivi alla nascita diventano molto più impegnativi per la neomadre. E il papà perde un'opportunità. Quella di vivere "pienamente" e assaporare questi momenti della vita che sono unici e irripetibili...

Grazie Marta, un abbraccio e un saluto speciale a Una Stanza per sè!


Grazie a te Giorgia e....arrivederci a presto!

Nessun commento:

Posta un commento